Il 14 Agosto 2018 si consumava il più grande disastro autostradale avvenuto in Italia, quello del crollo del Ponte Morandi a Genova. Una tragedia assurda che ha interrotto la vita di 43 persone e segnato indelebilmente quella di altre centinaia di persone legate direttamente e indirettamente alle vittime di questo dramma.
Ad un anno di distanza dalla sciagura meglio non ricordare le vane promesse dei Vice-Premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sull’individuazione immediata dei responsabili, sulla revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia, sulla “necessità di un grande piano di investimenti pubblici in infrastrutture, priorità del Governo per i quali non ci saranno vincoli di bilancio”, sul Decreto Legge per Genova che doveva essere immediato e che è stato approvato a Palazzo Madama solo il 15 Novembre 2018, sulla nomina “repentina” di Marco Bucci (Sindaco di Genova) a commissario straordinario arrivata quasi due mesi dopo il crollo del viadotto.
Pensiamo ad altro, al fatto che i monconi del Ponte sono stati finalmente abbattuti che via Porro riaprirà dopo essere stata per 12 mesi il palcoscenico dell’emergenza invisibile agli occhi dei riflettori e della cronaca. Commemoriamo le vittime di questa assurda tragedia augurandoci che non si ripeta in futuro.