Nel primo giorno di primavera tre bambini in fuga dalla guerra in Ucraina hanno cominciato a frequentare una scuola primaria di Pisa. Mancano ancora in molti istituti italiani quei mediatori culturali in grado di accompagnare l’inserimento dei bambini in classe, ma la comunità scolastica e civile sta dando il meglio di sé per fare in modo che il gap linguistico non rappresenti un ostacolo insormontabile e che questi minori possano sentirsi accolti e imparare cose nuove insieme a nuovi amici.
Ho sempre pensato ad un’aula di una scuola come a un piccola famiglia. Un gruppo di studenti che si trovano ogni giorno e imparano a conoscere e a conoscersi, gli insegnanti con il loro delicatissimo compito di formazione e di guida che ascoltano, consigliano, spiegano e cercano di tenere unita e far crescere questa speciale famiglia.