Le istituzioni italiane stanno diventando ostaggio di individui che hanno letteralmente perso il buonsenso e il manuale di educazione civica, personaggi discutibili che hanno disimparato in fretta tutte le lezioni che la storia ha dato al nostro Paese.
Da questo punto di vista quello che è accaduto a Monfalcone è intollerabile per qualsiasi Repubblica Democratica.
La Sindaca del Carroccio della città in provincia di Gorizia propone la schedatura degli insegnanti, colpevoli (secondo il suo punto di vista) di non condividere la sua azione amministrativa e quella della Lega.
Un atto di una gravità inaudita che da molti decenni non avveniva in Italia. Dopo aver vietato alla Biblioteca Comunale di acquistare quotidiani “proibiti” come iI Manifesto e Avvenire, adesso la prima cittadina minaccia gli insegnanti delle scuole.
Con le colleghe e i colleghi del Partito Democratico che fanno parte della Commissione Cultura alla Camera abbiamo chiamato immediatamente in causa il Ministro dell’Istruzione Bussetti affinchè si attivi, perlomeno stavolta, e alzi la sua voce a tutela della libertà di insegnamento.
La scuola pubblica non può essere campo di battaglia per personaggi come la Sindaca Anna Maria Cisint che cerca inequivocabilmente attraverso queste “uscite” e le sue assurde richieste di condizionare il lavoro dei docenti.
I membri della Commissione Cultura del PD esprimono piena solidarietà alla comunità scolastica di Monfalcone. Sarà nostra premura presentare quanto prima un’interrogazione in merito affinché il Ministro Bussetti chiarisca la sua posizione riguardo queste minacce e come evitare simili tentativi di condizionamento in futuro.
Ci auguriamo che dal MIUR arrivino risposte rapide e precise.