Alla Camera dei Deputati ho espresso convintamente la mia fiducia a questo Governo. Un voto dall’alto valore politico che segna il campo tra europeismo e sovranismo. In una situazione complicata come quella che abbiamo di fronte, nel mezzo di una pandemia, con un piano di vaccinazioni da attuare e con l’opportunità di investire in maniera seria ed oculata le risorse del Recovery Fund. Attraversando il corridoio tra lo scranno del presidente della Camera, Roberto Fico, e i banchi dei ministri schierati ho espresso la mia volontà di continuare sulla strada dell’europeismo. Con il mio “sì” non ho giudicato la figura del presidente Conte, né tantomeno quella dei singoli partiti, con il mio “sì” ho scelto l’Unione Europea, ho scelto quel progetto europeista che offre al nostro Paese una possibilità di riscatto dopo tempi molto difficili e che attraverso risorse mai viste prima ci offre l’opportunità di rilanciare l’Italia.
Una crisi in questo frangente così delicato non è comprensibile, è sproporzionata, inopportuna e non può essere giustificata dal dissenso su alcuni punti.